Leonardo Paez ed Adelheid Morath vincono tre delle quattro tappe e si aggiudicano la generale della 25ª edizione. Dopo due tappe super, Dario Cherchi chiude con sfortuna la sua prima partecipazione. Victor Fernàndez decimo al Campionato di Spagna Marathon.
Soudal-Lee Cougan International Team è stata la miglior squadra dell’Alpentour Trophy 2024 e ha chiuso la sua settima partecipazione alla più grande corsa a tappe di mountain bike dell’Austria, dominando per tre giornate con Leonardo Paez ed Adelhei Morath.
I due portacolori di Soudal-Lee Cougan sono saliti sul gradino più alto del podio nelle prime tre tappe e hanno difeso la testa nella classifica generale nella quarta e ultima tappa. Al pluricampione del mondo e campione in carica, Leonardo Paez è bastato il secondo posto nella cronometro finale dello Schafalm per ripetere il successo dello scorso anno, il terzo consecutivo, il quinto in carriera, Adelheid Morath ha festeggiato le vittorie nelle prime tre tappe e con il quarto posto nella tappa finale ha difeso il suo primato nella classifica generale Elite femminile, incoronandosi vincitrice della corsa a tappe di quattro giorni al suo debutto all’Alpentour Trophy.
Nella classifica generale il vantaggio di Leonardo Paez alla fine è stato di 5′ 46″ sul ceco Filip Rydval, quello di Adelheid Morath 13’ 19” sulla vincitrice dell’edizione 2023, Milena Kalašová. La vittoria della squadra dimostra il buon livello del gruppo che poteva aumentare il successo complessivo di questa gara con Dario Cherchi, due volte sul podio nelle prime due tappe, terzo nella prima di 60 Km che prevedeva l’impegnativa salita al Krummholzhütte sull’Hauser Kaibling e secondo nella tappa regina, Ramsau am Dachstein di 70 chilometri 2.760 metri di dislivello.
“Sono stati quattro giorni di buon allenamento e di fatica. Sono molto contento di aver vinto di nuovo questo Alpentour, lo conosco bene e mi sono gestito al meglio riuscendo a vincere le tre tappe e oggi sulla cronoscalata finale ho fato secondo. Ho cercato di non andare sempre a tutta in vista della Coppa del Mondo a Megeve, ma non è facile in una gara così dura. Mi dispiace non vedere Dario sul secondo gradino del podio perché sarebbe stato una cosa fantastica, ma tutto sommato l’importante e che lui stia bene. Volevo ringraziare Stefano Gonzi, Stefano Brusco, Emanuele e tutti i miei compagni per il loro contributo a rendere possibile un’altra grande vittoria di squadra. Non ho avuto problemi in nessun giorno, anche questo è stato il segreto di questa gara perfetta”, ha detto il vincitore assoluto che ha vinto la corsa di quattro giorni nella regione di Schladming-Dachstein per la quinta volta.
Nella gara femminile Adelheid Morath si è dimostrata imbattibile nelle prime tre tappe ed è riuscita a vincere alla sua prima apparizione.
”Sono felicissima, anche se nell’ultima tappa non ero realmente concentrata sulla vittoria. È ancora più bello che alla fine sia bastato il quarto posto perché le tappe erano incredibilmente dure, soprattutto le prime tre che erano super belle ma anche super difficili in uno scenario speciale con tanta arrampicata che normalmente amo molto. Ho lottato molto alla Hero con la mia autonomia a causa dei miei problemi di salute, ma qui mi sono sentita di nuovo più forte e prenderò questa occasione per una grande motivazione per la prossima gara a Megeve”
La grande opportunità di Dario Cherchi quando accarezzava un grande risultato internazionale è stata cancellata da un brutto momento di gara che gli ha fatto perdere ogni opzione. Due giorni perfetti e anche il terzo stava andando nel migliore dei modi, ma non è stato il più piacevole per il giovane ligure che nonostante fosse presente per disputare la gara finale è rimasto vittima di una rovinosa caduta e ha terminato comunque la tappa in settima posizione.
“Sono abbastanza deluso e arrabbiato perché stava andando tutto molto bene, nel finale ero in una buona situazione e sarei finito secondo nella generale, dall’altra parte sono contento perché poteva finire molto peggio. I primi due giorni sono stati perfetti e anche il terzo stava andando nel migliore dei modi, infatti stavamo facendo un altro 1-2 con Leo con cui avrei messo al sicuro il secondo posto nella generale ma … ho preso uno scolo dell’ acqua a velocità folle e mi sono letteralmente catapultato in aria atterrando prima di testa e poi spalla e schiena. Non so con quale forza di volontà abbia finito la tappa con il rischio di peggiorare la situazione in cui ero, per fortuna mi é andata bene, mi sono fatto veramente “poco” per la caduta che ho fatto, alla fine “solo” una microfrattura alla scapola ed un leggero trauma cranico. Oggi con un pò di antidolorifico ho provato a partire per l’ultima tappa. E’ stata una lotta contro il mio corpo, completamente bloccato, ma in qualche sono riuscito comunque a mantenere il quinto posto nella generale e a finire decimo di tappa. Ora mi prenderò qualche giorno tranquillo per far assestare la clavicola e poi decidere se prendere parte alla Coppa del Mondo in Francia questo sabato”
Nessuna fortuna per Alessio Trabalza che aveva iniziato con tanta fiducia il suo primo Alpentour concludendo la prima tappa in nona posizione. La determinazione e la concentrazione non sono bastati, anche nel secondo giorno le gambe giravano bene ma dopo un’ora e mezza di gara ha rotto la catena e ha chiuso la tappa lontano da una seconda Top 10. Non è andata meglio il giorno dopo e con il cuore pesante, ha consegnato il suo numero di partenza al commissario e ha abbandonato la gara.
Campionato Nazionale Marathon amaro per Victor Fernàndez a Lalin, Pontevedra, città che tre anni dopo ha accolto ancora una volta i migliori ciclisti della specialità che hanno dovuto affrontare un impegnativo percorso di 95 km con oltre 2.800 metri di dislivello. Fin dall’inizio il rider cordovano insieme a sei corridori ha preso l’iniziativa, ma dopo 60 Km è saltato fuori dal gruppo per una foratura e ha dovuto fermarsi più volte per rimediare l’inconveniente. Peccato per il cedimento che ha privato Fernàndez della competizione, tuttavia
è riuscito a rimettersi in lotta da dietro e ottenere un buon decimo posto.
Photo Credits – Marketa Navratilova