Nel primo round della Coppa del Mondo Marathon il team risponde con carattere: Morath sul podio dopo un anno complicato, Páez costretto alla rimonta, dopo l’ennesimo imprevisto, ma sempre protagonista.
Luci e ombre per Soudal-Lee Cougan International Team nel primo appuntamento della HERO UCI Cross-country Marathon World Cup. Sui sentieri dell’Isola d’Elba, Adelheid Morath conquista un prezioso terzo posto nella prova femminile, mentre Leonardo Paez chiude all’undicesimo posto una gara compromessa dall’ennesima sfortuna meccanica.
Il percorso di 65 chilometri con 2.400 metri di dislivello ha offerto, come previsto, una competizione veloce e intensa su un terreno tecnicamente impegnativo.

Capoliveri Legend Cup Women
Adelheid Morath, terza classificata nella gara femminile dominata dall’olandese Rosa Van Doorn, ha illuminato la giornata della squadra con un risultato che va ben oltre il dato sportivo.
Per la campionessa tedesca di Soudal-Lee Cougan, che sul tracciato elbano colse l’ottavo posto nel mondiale 2021, questo podio vale doppio. E’ arrivata al traguardo con il volto segnato dalla fatica ma con lo sguardo di chi ha appena vinto molto di più di una medaglia. Adelheid, ha vissuto negli ultimi dodici mesi un tunnel di infortuni, setticemia e un’operazione alla spalla che le hanno tolto lucentezza e fiducia.
”Sono soddisfatta, soprattutto considerando la settimana difficile dopo la caduta a Riva del Garda. Non sono ancora al 100% come nel 2023, quando ero in piena salute, ma sto decisamente meglio. L’anno scorso la setticemia al piede e l’operazione alla spalla mi hanno messa a dura prova. Ringrazio la squadra per il supporto, l’anno scorso è stato davvero mentalmente duro per me e ora sono in uno spazio molto migliore. Mi sento davvero bene nella squadra, quindi questo mi sta aiutando molto a ritrovare la mia condizione”
Buona prova anche per Sandra Mairhofer, quinta classificata: “È stata una gara dura e calda, poco adatta alle mie caratteristiche. Ho sofferto nei tratti pianeggianti, ma questo mi ha dato indicazioni preziose su dove migliorare”, ha commentato l’italiana, che porta a casa importanti punti UCI.

Capoliveri Legend Cup Men
Nella prova maschile, Leonardo Paez puntava a una gara priva di intoppi dopo la gara sfortunata di sette giorni prima a Riva del Garda e sembrava avere tutte le carte in regola per puntare al podio, ma il destino gli ha ribadito la sua presenza già dopo pochi chilometri.
Dopo un avvio brillante nel gruppo di testa, una foratura al copertone posteriore ha costretto il colombiano a due soste forzate, compromettendo irrimediabilmente la sua corsa. Nonostante i minuti persi tra la riparazione e l’assistenza tecnica, Paez ha mostrato grande carattere, recuperando numerose posizioni fino a chiudere all’undicesimo posto.
“Stavo correndo con il gruppo di testa, avevo buone sensazioni e grande fiducia, vedere il copertone sgonfiarsi è stato un duro colpo. Mi sono fermato a sistemare, ma il buco era troppo grande e ho perso più tempo del previsto, ho perso minuti preziosi, ma non ho mollato. Ricucire il distacco è stato estenuante, ma non ho mai pensato di mollare. Nonostante tutto, ho visto segnali positivi per il futuro e guardo alle prossime prove con la consapevolezza che questa non è che una battuta d’arresto”.

A margine – la voce del team
Il 34° posto di Dario Cherchi segna un piccolo passo avanti rispetto alla prova di Riva del Garda, e alimenta la fiducia del giovane corridore in vista dei prossimi appuntamenti.
“Diciamo che c’è stato un piccolo miglioramento rispetto a Riva. Ho fatto la prima ora e mezza con delle sensazioni buone, poi nella seconda parte ho avuto ancora dei problemi e ho dovuto adattarmi come l’altra volta, prendendo il mio passo. Ora andrò a Livigno per recuperare qualche giorno e preparare al meglio i prossimi appuntamenti. Sono fiducioso per Andorra: sento che posso rimettere tutto a posto.“
Alessio Agostinelli, 47°, ha affrontato la gara in condizioni non ottimali a causa di un malessere nei giorni precedenti, ma è comunque riuscito a risalire diverse posizioni con un’azione intelligente.
“Percorso molto bello ma esigente. Partivo indietro, con il numero 82, e ho cercato di recuperare fin da subito. Ho raggiunto la quarantesima posizione, poi ne ho guadagnate ancora mentre gli altri calavano. Negli ultimi 20 km però sono andato in difficoltà. Non ero al massimo per qualche linea di febbre in settimana, ma per come mi sentivo sono soddisfatto. Con la condizione giusta si poteva fare meglio, ma ci saranno altre occasioni.”
Per Soudal–Lee Cougan International Team, la tappa di Capoliveri si chiude quindi con un bilancio positivo: un podio internazionale di grande valore, la conferma del potenziale di Paez, segnali di crescita nei giovani. Una squadra unita e combattiva che prosegue il proprio cammino con determinazione e fiducia nel lavoro che sta portando avanti.
Photo Credits – Ivan Corridori – Soudal-Lee Cougan